Nuovo impianto per una lavorazione meno impattante sull’ambiente   Nuovo impianto per una lavorazione meno impattante sull’ambiente

Aprile 2019
NUOVO IMPIANTO PER UNA LAVORAZIONE MENO IMPATTANTE SULL'AMBIENTE

A ottobre 2018 è stato collaudato e messo in funzione presso lo stabilimento di La.So.Le Est un nuovo impianto di cogenerazione alimentato a gas metano. Dopo qualche mese di collaudo ora l’impianto può dirsi finalmente a regime.
L’investimento fa parte del nuovo progetto “Essiccazione Farine Tecniche” volto a potenziare il core business di La.So.Le. Est – le farine di legno – rendendone più virtuoso ed efficiente il processo produttivo.
Il nuovo impianto di cogenerazione impiega turbine Capstone modello C600S da 600 kWe, recentemente messe a disposizione del mercato italiano da Ibt Group, distributore esclusivo dei prodotti dell'azienda statunitense.
La tecnologia adottata si traduce nell’impiego di una speciale turbina a gas che, grazie al fatto di non avere oli al suo interno (oil-free), produce fumi caldi talmente “puliti” da poter essere sfruttati direttamente nel sistema di essiccazione delle farine. Il tutto poggia sulle solide basi di un brevetto di derivazione aerospaziale sviluppato da Capstone, il quale consente a una turbina, con un principio di funzionamento simile a quello di un jet aeronautico, di operare senza olio e liquidi lubrificanti al suo interno.
L’impianto di cogenerazione alimentato a gas metano fornisce quindi, contemporaneamente energia elettrica, usata per il processo produttivo, ed energia termica, con gas esausti fino a 280 gradi, che vengono convogliati su un atomizzatore per l'essiccazione delle farine di legno, comportando per La.So.Le. Est un notevole risparmio sia in termini di minori consumi energetici che ambientali: si conta che grazie all’innovazione tecnologica potranno essere risparmiate ben 472 tonnellate di CO2 non emesse in atmosfera.
La turbina a gas utilizzata per l’impianto è, infatti, caratterizzata da elevata efficienza energetica complessiva, oltre l’85% (per un funzionamento annuo di oltre 4mila ore), e bassissime emissioni certificate secondo gli standard californiani, tra i più elevati e rigorosi al mondo.
Il nostro presidente Rino Garzitto ha commentato: «Grazie al nuovo impianto, oltre ad abbattere i costi unitari di produzione, sarà possibile “lavorare” materia prima da una fase più a monte della filiera produttiva, segatura umida anzichè sottoprodotti di lavorazioni successive, con la garanzia di un maggior livello qualitativo. In questo modo potremo, infatti, certificare le nostre farine dal punto di vista FSC come “pure”, e non soltanto come “riciclate”, e soddisfare la crescente domanda di materiali naturali e bio-compatibili da parte dei settori della bio-edilizia, dell’arredamento, dell’igiene, ecc.».

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