Economia circolare, materiali post-consumo, materiali compositi e WPCs

Maggio 2019
ECONOMIA CIRCOLARE, MATERIALI POST-CONSUMO, MATERIALI COMPOSITI E WPCs

La.So.Le.Est da anni collabora con altre aziende per la produzione di materiali eco-compatibili che hanno come costituente le farine di legno. L’arte di produrre materiali compositi però è vecchia come il mondo: si pensi ai primitivi materiali artificiali quali i mattoni, costituiti da paglia e fango combinati insieme. Spesso oggi si parla di materiali eco-compatibili, materiali post-consumo ed economia circolare. Tutto è legato insieme.
Le tematiche dei materiali post-consumo sono il risultato di un decennale percorso che ha preso avvio proprio nel 1976 in un rapporto presentato alla Commissione Europea [1] dove i relatori delinearono la visione di un'economia circolare e il suo impatto sulla creazione di posti di lavoro, risparmio di risorse e riduzione dei rifiuti.
Nel 2016 si è tenuta in Svezia la prima conferenza specificatamente dedicata ai materiali post-consumo, i cosiddetti circular materials, ottenuti a partire da fonti rinnovabili o appunto rinnovate, e trasformati seguendo logiche di conservazione delle risorse.
I materiali post-consumo, veri “protagonisti fisici” della produzione industriale, possono essere identificati in tre grandi famiglie, bio-based, neo-classici, ex-novo [2].
I “bio-based” sono i biopolimeri di origine vegetale o biologica, costituiti da componenti organiche e rinnovabili; materie provenienti dai rifiuti urbani ed industriali, o scarti fino a oggi non riciclabili e destinati a discarica che, grazie all’evoluzione tecnologica, possono rientrare nel ciclo produttivo come materie prime. Tra questi rientrano le farine di legno lavorate da La.So.Le.Est SpA.
I “neo-classici” sono quei materiali riciclati e ormai stabilmente entrati in diversi processi produttivi.
Gli “ex novo” infine sono materiali estremamente eterogenei, “finali” perché posizionati al termine delle catene di produzione e smaltimento: sono materiali considerati a fine corsa, ma che danno invece vita a progetti di riutilizzo a volte molto interessanti per le tecnologie e per i processi di trasformazione necessari per la loro raccolta e recupero.
I materiali post-consumo, sono a volte anche materiali compositi [3], cioè costituiti da due o più fasi con proprietà fisiche differenti, le cui proprietà sono migliori di quelle delle fasi che lo costituiscono.
Tra i vari tipi di materiali compositi troviamo i WPCs (Wood Plastic Composite o Legno Composito) [4] i cui componenti sono fibre di legno o farine di legno con materiali termoplastici.
Numerosissimi sono i pregi del legno composito rispetto al legno naturale: non si rompe e non si secca; non si deforma, non diventa spinoso, è impermeabile all’acqua in virtù di una composizione di tipo idrorepellente data dal polimero contenuto al proprio interno; è resistente all’abrasione e a sollecitazioni di tipo meccanico; è anti tarli e insetti; è antisettico e non è attaccabile da agenti micotici (funghi, muffe o microorganismi); non risente dell’invecchiamento provocato dai raggi solari, in quanto ha un’ottima resistenza al fuoco e alle variazioni di temperatura e non si surriscalda anche se sottoposto a ore di esposizione al sole e si asciuga rapidamente; ha una notevole resistenza ai carichi.
In sostanza, i WPCs offrono la bellezza del legno, ma senza tutti i suoi svantaggi.
Dal punto di vista ambientale, possiamo definire questo materiale eco friendly. Infatti riduce l’utilizzo del legno stesso, consentendo di abbattere meno alberi ed il suo processo di fabbricazione non rilascia sostanze inquinanti in ambiente. Il fatto che non necessiti di trattamenti di manutenzione con olii o vernici, contribuisce ulteriormente al rispetto per l’ambiente e soprattutto è un materiale riciclabile al 100%. Può essere estruso nuovamente alla fine del proprio ciclo di vita o utilizzato come combustibile nei termovalorizzatori.

Riferimenti:
[1] "The Potential for Substituting Manpower for Energy", Walter Stahel e Genevieve Reday - La ricerca venne pubblicata nel 1982 nel libro Jobs for Tomorrow: The Potential for Substituting Manpower for Energy.
[2] “Neomateriali nell’economia circolare’’, Anna Pellizzari e Emilio Genovesi, Edizioni Ambiente, 2017.
[3] Materiale composito, Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Materiale_composito
[4] WPC, Wikipedia, https://en.wikipedia.org/wiki/Wood-plastic_composite