Febbraio 2019
È GIÀ PASSATO UN ANNO PER LA.SO.LE. EST S.P.A.
Volevo soffermarmi un attimo per riflettere su questo primo anno di attività di La.So.Le. Est S.p.A.
C'è sempre un po' di nostalgia quando si pensa al passato, ai momenti intensi di lavoro ed energie spese per raggiungere un obiettivo. E quando lo si raggiunge, a volte sembra così scontato da risultare quasi inevitabile. Sappiamo invece benissimo quanto sia difficile portare a termine un percorso aziendale superando le problematiche dovute al cambio generazionale e al rilancio delle attività commerciali e produttive di un'azienda. E La.So.Le. Est ora S.p.A. è riuscita a farlo.
Mi vengono in mente alcune tappe del passato, pietre miliari che hanno segnato la nostra storia familiare e industriale. Da contadini a industriali, un racconto di altri tempi ancora attuale, perchè è proprio vero che “ciò che siamo è ciò che eravamo” (1).
Tutto è nato a metà degli anni '60, quando nonno Vittorio, che conduceva la nostra prima azienda di levigatura a supporto del crescente Distretto della Sedia di Manzano, parlando un giorno col Dott. Roiatti, Vice Presidente della Montedison, ebbe l'idea di produrre farine di legno per nuovi prodotti industriali quali pasta lavamani, suole per scarpe, bachelite, spiralette insetticide e altro.
Dopo questa prima felice intuizione i passaggi successivi sono state tappe quasi obbligate ma non scontate della nostra storia aziendale.
Oggi i tempi sono cambiati e la tecnologia ha una parte sempre più importante. Ma quale sarà il rapporto tra uomo, macchine e ambiente? Dobbiamo affrontare le sfide del futuro, a partire dalle innumerevoli possibilità dischiuse dalla tecnologia ma consapevoli del loro impatto sull’ambiente.
Ora che è tempo di bilanci a volte siamo in difficoltà nel riuscire ad esprimere i valori profondi che le nostre aziende, così legate al territorio, riescono a dare e ricevere attraverso i semplici numeri di costi e profitti. ~ Sara Garzitto ~
Riferimenti:
(1) John Quincy Adams, dal film Amistad diretto da Steven Spielberg, 1997