Giugno 2021
SMALTIMENTO STALLATICO, BIOENERGIA, SALUTE E LETTIERE CAVALLI
Spesso riceviamo richieste, da piccoli allevatori di cavalli, in merito a quali siano le modalità per lo smaltimento dello stallatico. I maneggi o gli allevamenti più strutturati, sicuramente sono già a conoscenza delle corrette pratiche da adottare.
Dal punto di vista legislativo l'Italia ha recepito alcune normative europee e con il Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152 [1], all'articolo 38, ha indicato criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento.
Riassumendo in breve, chiunque possieda o allevi cavalli non può liberarsi delle deiezioni in modo improprio, poiché ciò costituisce un illecito penale.
L’allevatore ha, dunque, tre strade da seguire:
- può utilizzare il letame per fertilizzare i terreni nella propria azienda, dopo la corretta maturazione dello stesso in concimaia e secondo un piano agronomico;
- può cedere il letame ad un’altra azienda attenendosi alla normativa sulla vendita dei fertilizzanti (Dlgs n.75/2010) e previa iscrizione al “Registro dei Fabbricanti di Fertilizzanti” presso il MIPAAFT (Ministero delle Politiche Agricole e Forestali);
- trattare lo stallatico degli equidi alla stregua di un rifiuto speciale non pericoloso. In quest’ultimo caso, il rifiuto dovrà essere stoccato a norma dell’art. 183 co 1/bb che regola il “deposito temporaneo”, quindi affidato ad un’azienda certificata per la raccolta e il trasporto letame dei rifiuti indicizzati con il codice CER020106 e provvista di “Formulario di Accompagnamento Rifiuti”. Questa provvederà a conferire il letame ad uno dei centri autorizzati al recupero e smaltimento letame cavalli.
Se si possiede uno o più cavalli e non si utilizza o si utilizza solo in parte il letame equino nella fertirrigazione, si ha l’obbligo della tenuta del “Formulario di Accompagnamento Rifiuti” ma non quello del ”Registro di Carico e Scarico”.
Si può leggere online a tal proposito un articolo interessante, vedi nota [2].
E' comunque necessario verificare sempre se, nella propria Regione, sono applicate norme specifiche di settore.
Aggiungiamo inoltre che l’art. 185 comma 1 lettera f) del D.Lgs n. 152/2006 esclude dalla disciplina dei rifiuti le materie fecali, purché correttamente utilizzate in agricoltura, nella silvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa, mediante processi o metodi che non danneggino l’ambiente né mettano in pericolo la salute umana.
La produzione di energia da biomassa sembra essere una delle più importanti frontiere in merito allo smaltimento dello stallatico. Alcuni progetti sono già attivi in Italia grazie alle nuove tecnologie impiegate.
<< Dal letame dei bovini ecco il biogas per l’energia pulita. Tutto questo è una realtà ormai consolidata in una azienda agricola pisana ... >> [3]
<< A Vipiteno, Bolzano, è nato (nel 2016) un progetto innovativo: 62 allevatori dell’Alta Valle dell’Isarco, per evitare di sopprimere le unità di bestiame in esubero, hanno dato vita alla società Biogas Wipptal Srl, che ha realizzato una centrale per la digestione anaerobica di letame e liquame, con lo scopo non solo di produrre energia e riscaldamento, ma anche un concime naturale di alta qualità, prodotto dal residuo del processo di digestione anaerobica, il cosiddetto digestato. >> [4]
<< Appena inaugurato l’impianto di cogenerazione al Centro Ippico Campalto di Pisa dove si trasforma un costo (quello dello smaltimento del truciolo) in una risorsa: è il primo in Italia a funzionare con il letame prodotto dai cavalli. >> [5]
Da queste iniziative emerge che far rete, anche in tema di smaltimento dello stallatico, è diventato un argomento cruciale per gli operatori, ma dovrebbe esserlo soprattutto per le Regioni. Organizzare il recupero e lo smaltimento può diventare veramente una nuova attività che produce energia e che permette di mantenere i cavalli, ed in genere gli animali da allevamento, integrati in una economia sempre più sostenibile.
Entrando nel tema della salute e dei "diritti" dei cavalli, Il Ministero della Salute ha pubblicato nel 2010 un interessante opuscolo in merito alle << Normative, regole e progetti di tutela >>. Vi invitiamo a prenderne visione per ulteriori informazioni [6]. A tal proposito ricordiamo inoltre i << Principi di tutela e di gestione degli equidi >> elaborato dalla FISE, Federazione Italiana Sport Equestri [7].
Ma veniamo ora a qualche consiglio pratico in merito alla gestione delle lettiere. Le migliori pratiche sono ben note, ma alcune cose forse non sono poi così risapute. Ricordiamo che il cavallo, nobile compagno di viaggio dell'uomo dai tempi più antichi, vive in diversi ambiti: ricreativo, sportivo, di lavoro, militare ... e quindi la cosiddetta scuderizzazione può essere molto diversificata.
Il tema della lettiera è di fondamentale importanza per il benessere del cavallo. Generalmente l'allevatore trova alcune soluzioni proposte dal mercato e materiali di uso comune da impiegare come lettiera: Paglia, Trucioli di legno, Lolla di riso, Pellet, Torba, Cocco.
Una completa descrizione si trova online [8] in cui si sottolinea comunque, riportando quanto affermato dal Prof. Domenico Bergero DVM [9] che nello << scegliere il materiale per una lettiera, sono da considerare lo stato di salute e il comfort del cavallo, tenendo presente anche la temperatura, la ventilazione, e il tempo che il cavallo trascorre nel box.[…] Il problema principale è comunque la salute del sistema respiratorio: muffe, ammoniaca e polvere mettono a rischio tutti i cavalli >>.
Noi vogliamo sottolineare che la scelta del materiale da utilizzare come lettiera è comunque correlato anche al corretto smaltimento dello stallatico, oltre che alla salute del cavallo.
La.So.Le Est, quale produttore di trucioli di legno per il settore della zootecnia, lavora costantemente al fianco degli allevatori per il miglioramento del prodotto, nel caso Linea Superspan, Sole-Piuma, Sole-Comfort [10]. In particolare ci teniamo a sottolineare l'accurato processo di filtrazione da polvere di legno presente nei trucioli.
Come afferma Dino del Mistro, Resp. Commerciale di La.So.Le Est << E’ girata sempre la voce che lo stallatico con il truciolo di legno avesse problematiche di smaltimento rispetto allo stallatico con paglia o lolla di riso. Chiaramente il legno rispetto al vegetale ha tempi più lunghi di degradazione e di maturazione. Ma possiamo tranquillamente affermare che l'allevatore può serenamente disperdere lo stallatico nei suoi campi di proprietà rispettando le quantità secondo le migliori pratiche agronomiche. Lo stallatico con truciolo diventa, dopo la maturazione in concimaia, un buon concime e un ottimo ammendante del terreno. Rimangono pur sempre valide le indicazioni ministeriali per le eventuali altre modalità di smaltimento. >>.
FONTI
[1] Camera, Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152
[2] Discarica.it, Smaltimento letame normativa: il letame equino è tossico?
[3] Il Tirreno, Energia dal letame delle mucche: la scommessa è vinta , 2014
[4] Il Sole 24 Ore, A Vipiteno l’impianto modello che trasforma il letame in concime ed energia pulita , 2017
[5] cavallomagazine.it, La buona notizia: anche in Italia dal letame dei cavalli nascono i watt! , 2017
[6] Ministero della Salute, Opuscolo - Ministero della salute per il cavallo. Normative, regole e progetti di tutela , 2010, (Download di PDF)
[7] FISE Federazione Italiana Sport Equestri, Principi di tutela e di gestione degli equidi, https://www.fise.it, Download PDF
[8] Imisteridelcavallo, Scegliere la lettiera per cavalli
[9] Mangimificio Pallazzetto, I consigli del Professor Domenico Bergero DVM
[10] La.So.Le. Est Spa, Trucioli di alta qualità per ogni esigenza, Linea Superspan, Sole-Piuma, Sole-Comfort